lunedì 2 dicembre 2013

Chico.

conobbi Chico nell ormai lontano 1980.

vendeva windsurf, al tempo, oltrechè esserne campione. concordammo il prezzo (al telefono si capiva

immediatamente che non era uno sprovveduto, nonostante fosse poco più che un ragazzotto).

venne a Mantova, mia città, per consegnarmelo. quando vidi il furgone bianco, capii che era lui. scese un

bellissimo ragazzo, alto, biondo, abbronzatissimo e con quella camminata mista fra lo spaccone e il

ragazzo dei monti che, in pianura, risultava quantomai strana.

mio coetaneo, trovammo subito argomenti sui quali disquisire. lo invitai a fermarsi a pranzo,

allettandolo con le specialità della cucina mantovana. ci mangiammo un risotto alla pilota, con salamelle

e costine di maiale, che apprezzò parecchio, data la "spazzolata" che diede al piatto.ci accomiatammo,

quindi, promettendoci di risentirci presto. cosa che però non avvenne, più per i suoi impegni in giro per

l Italia (al tempo fece, e vinse, una competizione che portava i concorrenti in giro per le più belle

località italiane, per far conoscere quel meraviglioso sport, ai più ancora ignoto), che per nostre

volontà.

Chico contribuì a far crescere in me la passione per il windsurf. al mattino, appena sveglio, aprivo le

tapparelle della camera, sperando di cogliere qualche movimento nelle foglie degli alberi del parco del

Te, abitualmente immobili come una natura morta del miglior Paul Cèzanne.
fortunatamente, l estate mantovana portava sempre qualche burrasca, creando così i presupposti per

memorabili surfate. mi ero trasformato in un giovane colonnello Bernacca.

il teatro delle nostre performances sportive era la Cano, al secolo Canottieri Mincio, splendida

struttura polisportiva affacciata sul lago Superiore dei tre che circondavano la nostra fantastica città.
le acque dei laghi sono formate dal Mincio, il fiume che defluisce dal lago di Garda, e nel suo corso

sono svariati gli allevamenti suinicoli, i caseifici e le varie fabbriche che, oggi fortunatamente meno,

avevano l hobby di scaricare i rifiuti direttamente nel fiume.
eravamo dunque facilitati nell apprendimento dello sport, date le carcasse di animali galleggianti

(virate e strambate), l acqua putrida (cadute) e fior di loto (slalom).

con l amico Mauro decidemmo che era giunto il tempo di costruirci la tavola da noi. cercammo la location,

che individuammo in una dependance della splendida villa Riva Berni (per te, caro Seba, sinonimo di

meravigliose feste e di rimembranze amorose forse inenarrabili, per me ricordi di polistirolo arduamente

lavorato, di stuoie di impossibile sagomazione e di indimenticabili profumi di resine), sicuramente

condizionati dal personaggio di Bear in quello che è stato, per me, il film che ha segnato il cambio

generazionale dall adolescenza alla maturità, "un mercoledì da leoni".

soltanto vent anni più tardi un amico comune, Tito, sicuramente più amico di me, mi invitò ad una

raccolta fondi in una discoteca lungo la strada per il monte Bondone, e seppi della paradossale

situazione di Chico.

tanti anni sono passati dall incontro con quel ragazzo biondo. ma mai come ora mi sono sentito così

vicino a lui. forse per il fatto che entrambi siamo prigionieri. Chico delle sbarre di un carcere di

massima sicurezza. io del mio corpo immobile.  entrambi innocenti ma condannati per qualcosa che non

capiamo.
ma tutti e due con la Fede. di fuggire da una condizione di schiavitudine. di sapere che non ci meritiamo

l inferno che stiamo vivendo. entrambi abbiamo la fortuna di poter contare su tanti amici, e ciò, per

noi, è linfa vitale. ci date la forza per continuare a sperare in quel miracolo chiamato Libertà. oppure

Vita. poco cambia, nella nostra situazione.

P.S. per coloro i quali non conoscessero chi sia Chico Forti, qui troveranno informazioni:

http://chicofortifree.blogspot.it/

per coloro i quali non fossero consci della mia situazione, quì troveranno info:

http://marcosguaitzer.blogspot.it/

dulcis in fundo: quest anno, invece di farvi regalare cose assolutamente inutili, scegliete di donare a chi ne ha più bisogno. vi sentirete bene dentro... sul sito di Chico, trovate gli estremi per contribuire alla sua causa.
se volete una alternativa, andate quì... http://www.staminafoundation.org/section/donazioni-staminali-adulte
grazie ad Adriana per avermi suggerito...
English Version


I met Chico back in 1980. At the time he sold windsurfs, besides being a champion of this discipline. We agreed on the price (on the phone I understood he wasn’t naïve, albeit being very young). He came to Mantova, my town, to deliver the board, and when I saw the white van I knew it was him. Out came a blond, tall, tanned hunk swanking and swaggering like a mountain boy, a strange sight in my flat hometown. He was my same age and we found immediately some common ground. I invited him to stay for lunch with the promise of delicious specialties of my hometown: we ate “risotto alla pilota” with sausage and pork ribs, and I think he appreciated it, since he wiped the plate clean. We said goodbye promising to keep in touch, which we didn’t do, mainly because he was very busy around Italy (at the time he took part, and won, a competition bringing competitors in the most beautiful Italian spots to promote this still largely unknown sport). Also thanks to Chico the passion for windsurf grew in me. In the morning, as soon as I woke up I opened the shades of my room, hoping to see some movement in the tree leaves in the Te park, usually motionless like Paul Cézanne’s best still life. Luckily the summer always brought some storms in Mantova, allowing us some great time on the board. I transformed myself in an expert weatherman. Our performances took place at “Cano”, Canottieri Mincio for out-of-towners, a multisport structure on the lake Superiore, one of the three lakes surrounding our splendid town. The lakes receive water from the Mincio river, coming from lake of Garda, that finds along its course many pig farms, dairy factories and other factories, all too happy (today it’s not the case anymore) to pour their waste in the river. This helped us in our training, since we were forced to learn to turn and jibe (to find our way around dead animals), to avoid falling (the water was putrid) and to slalom (to avoid lotus flowers). My friend Mauro and I decided it was time to build a board ourselves. We started looking for a place to do it, and we found it in an annex of the wonderful Riva Berni villa (it might remind you, Seba, of great parties and perhaps unspeakable love memories, but to me it evokes hard-to-shape polystyrene, fiberglass clothes that were impossible to apply, unforgettable resin smells). We must have been influenced by the character of Bear in “Big Wednesday”, the movie that marked for me the transition from teenage to adult years. Only twenty years later when a common friend, Tito, who knew Chico better, invited me to a fundraiser in a club on the way to Bondone mountain, I discovered Chico’s absurd situation. Many years have gone by since the encounter with that blond boy, but never before did I feel as close to him as I do now, maybe because we’re both prisoners. Chico behind the bars of a maximum security penitentiary, while I’m trapped in a motionless body. We’re both innocent but we’ve both been condemned for something we don’t understand. But we both Believe. We believe we’ll be able to escape this enslavement, we believe we don’t deserve the hell we’re living through, we believe we’re lucky to have many friends we can count upon, which for us is an essential source of nourishment. You all give us the strength to keep on hoping in the miracle called Freedom. Or Life. It doesn’t matter which, in our situation.
P.S. For those who don’t know Chico Forti, more information to be found here: http://chicofortifree.blogspot.it/
For those who don’t know my situation, check my blog for more information:
http://marcosguaitzer.blogspot.it/
Last but not least: this year, instead of asking for perfectly useless presents, make a gift to those who need it most. You’ll feed great inside. On Chico’s website you’ll find all the information to contribute to his cause. Or else, go here... http://www.staminafoundation.org/section/donazioni-staminali-adulte


Versione Spagnola

Conocí a Chico en 1980.
En aquel tiempo, vendía windsurf, además era campeón en este deporte.
Nos pusimos de acuerdo en el precio (por teléfono se entendía perfectamente que no era un principiante, aunque era poco mas que un niño).
Llego a Mantua, en mi ciudad, para entregármelo. Cuando vi la furgoneta blanca, entendí que era él.
Bajo un chico guapísimo, alto, rubio, muy bronceado y con una caminata entre el fanfarrón y el chico de las montañas, que en la llanura
resultaba bastante rara.
Tiene mi edad, por lo tanto encontramos enseguida argumentos para hablar. Lo invite a almorzar, atrayéndolo con la cocina de Mantua.
Nos comimos el “risotto alla pilota”, con salchichas y costillas de cerdo, que le gusto muchísimo visto como dejo el plato.
Nos despedimos por lo tanto con la promesa de hablarnos pronto. Que, sin embargo, no ocurrió, mas por sus compromisos por Italia (en aquel tiempo hizo
y gano una competición que llevaba los concursantes de gira en las localidad mas bellas de Italia, para dar a conocer este maravilloso deporte, todavía desconocido a la mayoría) que por nuestras voluntad.

Chico ayudó a crecer en mí una pasión por el windsurf. Por la mañanas, nada más despierto, abrí la
persianas de la habitación, con la esperanza de coger un poco de movimiento en las hojas de los árboles en el parque del Te,
generalmente inmóvil como una naturaleza muerta del mejor Paul Cèzanne.
Afortunadamente, el verano en Mantua siempre traía tormenta, creando así las condiciones para surfear.
Me transformé en un meteorólogo experto.

Nuestras actuaciones deportivas se llevaron a cabo en "Cano", Canottieri Mincio , una estructura de multideportiva en el lago Superior,
uno de los tres lagos que rodean nuestra ciudad espléndida.
Las aguas de los lagos están formadas por el Mincio, el río que fluye desde el Lago de Garda, que encuentra a su paso muchas granjas de cerdos, fábricas de productos lácteos y otras fábricas, ahora afortunadamente menos, tenían la manía de tirar los residuos directamente al río.
Esto nos ayudó en nuestro entrenamiento, ya que nos vimos obligados a aprender a girar alrededor de animales muertos, para no caer (el agua estaba podrida) también haciendo slalom (para evitar las flores de loto).

Con mi amigo Mauro decidimos que había llegado el momento de construir la tabla nosotros mismos. Buscamos un lugar, y lo encontramos en un anexo de la maravillosa villa Riva Berni (para ti, querido Seba, es sinónimo de maravillosas fiestas y encuentros amorosos, para mí los recuerdos de polietileno arduamente
trabajado, esterillas imposible de dar forma y aroma inolvidable de resina).
Seguramente influenciados por el personaje di Bear en "El gran miércoles", la película que marcó para mí la transición de la adolescencia a la edad adulta.

Sólo veinte años después, un amigo común, Tito, sin duda, más amigo que yo, me invitó a una
recaudación de fondos en un club nocturno en el camino a Monte Bondone, y supe de la situación de Chico.

Han pasado muchos años desde que me encontré con aquel chico rubio. Pero nunca me había sentido tan
cerca a él. Tal vez debido al hecho de que ambos somos prisioneros.
Chico detrás de las barras de una prisión de máxima seguridad, yo de mi cuerpo inmóvil. Ambos inocentes, pero condenados por algo que no entendemos.

Pero ambos con fe. Para escapar de una situación de esclavitud. Saber que no nos merecemos
el infierno que estamos viviendo. Ambos tenemos la suerte de tener muchos amigos sobre los cuales apoyarnos, y esto para nosotros es vital.
Nos dais la fuerza de seguir adelante y de esperar en el milagro que se llama Libertad, o Vida. Muy poco cambia en nuestra condición.

PD para todas las personas que no conocen a Chico Forti, os paso el link, aquí encontrareis informacion:
http://chicofortifree.blogspot.it/

Para quien no se han enterado de mi situación, en este link encontrareis información:
http://marcosguaitzer.blogspot.it/


Por último, pero no menos importante: este año, en vez de haceros regalar cosas absolutamente inútiles, elegir de dar a los que más lo necesitan. Te sentirás bien por dentro ... en el sitio de Chico, encontrar los extremos para ayudar a su causa.
Si queréis un alternativa, pincha aquí….
http://www.staminafoundation.org/section/donazioni-staminali-adulte

5 commenti:

  1. Hai detto tutto tu... ogni parola sarebbe obsoleta! Forza Marco e... forza Chico... tornerete a sentire il vento, le onde, il sole... la liberta'!

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  3. Caro Marco, un enorme in bocca al lupo, di cuore, a te e a Chico. La vostra grande forza di volontà, sensibilità e determinazione, vi porteranno a riconquistare quella libertà che vi meritate e che vi spetta di diritto.
    Con grande stima
    Barbara

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  4. Ciao Marco, sono Roberto amico di Chico che vive qui a Miami. . Questo fine settimana gli portero' i tuoi saluti, gli fara' piacere!. Auguri!

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  5. Mi auguro che il tuo esempio, come quello di Chico, possano essere da monito a chi si arrende alla vita, a chi non riesce a godere delle piccole cose a chi dà per scontata la libertà . Grazie x le belle parole spese! HANG LOOSE

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